Al centro della scena la Kibel, tutta in nero, veste di elementi da lei stessa costruiti, i propri piedi, che divengono a poco a poco delle creature vive con un'identità, pronte a narrare fantastiche vicende.
La protagonista sparisce magicamente dietro ai personaggi per lasciare spazio alle storie da lei stessa create. Laura non usa parole, ma solo gestualità e musica; i suoi spettacoli divertenti, poetici, o dissacranti superano i confini delle lingue nazionali per assurgere a un contenuto universale.
Uno spettacolo che può essere apprezzato da un pubblico di ogni età, paese e cultura.
Lo spettatore davanti ai suoi occhi vede l'artista trasformare parti del suo corpo, come le piante dei piedi, le ginocchia, le gambe, in facce vive ed espressive, in buffe teste pelate, in burattini viventi, che amano, soffrono, lottano, divertono.
Questo originale teatro visuale, si avvale del sostegno di musiche di grande suggestione e impatto, capaci di sostituire la parola. La varietà dei suoni, dei temi e degli effetti sonori, contribuisce alla ricchezza dello spettacolo.
Le tipologie musicali usate dall'artista passano dalle citazioni popolari alla musica colta, dalla melodia più semplice alla raffinatezza di Vivaldi, Ravel o Schubert.
La particolare cura della colonna sonora nasce anche dagli studi musicali della Kibel che suona moltissimi strumenti ed è specializzata in violino. La sua formazione di strumentista ha facilitato una capacità di coordinamento dei movimenti funzionale alla realizzazione delle sue performances teatrali.
Valigie antiche dipinte con temi fantasiosi o citazioni di pittori famosi come Botero, Magritte, Dalì, Munch, ecc. formano la scenografia dello spettacolo. Ogni valigia racchiude una storia: man mano che vengono aperte mostrano costumi, nasi, parrucche e accessori che vanno a creare su piedi e gambe dell'artista i vari personaggi. Laura dipinge le sue valigie e crea ogni elemento della scena poiché la sua formazione viene dall'arte, dalla sartoria, coniugate alla grande manualità e inventiva. Questi oggetti di recupero prendono nuova vita e funzione dopo
l'intervento della Kibel che li rende dei ready made quasi di stampo dadaista. |