PROFILO PEDAGOGICO
Pensate al vostro corpo. E’ formato da parti ben distinte come la testa, le braccia, che terminano con le mani, un tronco pieno di organi importantissimi, poi due gambe che finiscono con due piedi. Ma nei nostri pensieri le varie parti del corpo sono davvero uguali? Quante volte sentiamo parlare di mani, occhi, bocca, gola, pancia…e invece non si parla quasi mai di piedi.
“Lavati le mani… non mettere le mani in bocca, ti sei pettinato?...non mangiare quello che poi ti viene mal di pancia…copriti la gola…ecc. Perché? Forse perché i nostri piedi una volta chiusi in calze e scarpe diventano gli strumenti per il nostro “spostarci”, diventano un veicolo, quasi non fanno più parte di noi, ma dell’esterno, toccano la strada, le scale, anzi peggio, sono a contatto con la sporcizia della terra, lì dove i cani pisciano, dove si gettano i mozziconi di sigaretta…insomma i piedi si dimenticano in fretta, forse sono sporchi, alle volte puzzano, non servono per mangiare, giocare, cantare.
Eppure - non ce lo ricordiamo più - ma da piccolissimi, due o tre mesi di vita, mentre stavamo nudi a pancia all’aria e la mamma ci cambiava il pannolino, abbiamo incontrato questi cicciotti buffi con le piccole dita corte davanti a noi (erano i nostri piedini)e li abbiamo guardati con interesse, ci abbiamo giocato, li abbiamo messi in bocca….come è cambiato tutto questo?
Appena abbiamo cominciato a camminare ecco che i piedi sono diventati il nostro punto di contatto con la terra, importantissimo per il nostro equilibrio, la nostra possibilità di entrare nel mondo dei grandi…ma non ci abbiamo giocato più e non se ne è sentito più parlare che in negativo.
”Metti giù i piedi dal divano!...hai lasciato impronte sporche dappertutto!” ecc. ecc.
Così tutti i bambini con i loro piedi possono giocare a fare gli attori.
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La doccia frettolosa comprende anche i piedi, ma poi li sottraiamo all’aria e alla vista imprigionandoli in calzature; solo brevi vacanze estive in sandali e ciabatte ce li fanno rivedere, anche se si incontrano ancora dei bambini che si vergognano a mostrare i piedi nudi.
Bene, dopo aver riflettuto su quanto la nostra cultura dice o non dice sui piedi, ecco una sorpresa.
Finalmente uno spettacolo in cui i piedi, liberati dal ruolo di strumenti di deambulazione, si protendono verso il cielo e si trasformano in figure umane; un po’ come burattini, ma con la grande differenza che i piedi sono vivi e trasmettono un’energia incredibile. Infatti. Dopo pochissimi istanti di sorpresa, ci si è già dimenticati che sono dei piedi, perché i personaggi prendono il sopravvento...ecco, quella è una strega, quello è il clown, quello è Pinocchio, e come tutti i piedi umani, essendo senza bocca, non parlano ma ci sanno raccontare delle storie piene di fantasia e di tenerezza.
La cosa più bella che ci dice questo spettacolo è che per fare il teatro basta un niente, bastano due piedi!
Così tutti i bambini con i loro piedi possono giocare a fare gli attori.
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